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Il Foro di Pompei

Il foro di Pompei è il luogo chiave per comprendere la città, ed è ancora oggi il suo cuore pulsante, imprescindibile per capirne la dimensione urbana. Inizialmente di forma trapezoidale, venne modificato e allungato sull’asse nord-sud per permettere una totale e meravigliosa visione sul monte Vesuvio. A seguito di gravi danni dovuti a un violento sisma nel 62 d.C., pochi anni prima dell’eruzione del vulcano, erano in corso lavori di ristrutturazione che prevedevano una pavimentazione in travertino, lussuosa e degna di una città dell’Impero. Tutt’attorno, si sviluppano gli edifici pubblici legati alle tre sfere della vita pubblica: i templi, i palazzi della politica, gli edifici del mercato. Qui ogni giorno centinaia di pompeiani si incontravano e sostavano per molto tempo per le varie attività in cui erano occupati, in quella che era una vera e propria area pedonale, vietata ai carri.

Un lungo colonnato abbracciava l’intero perimetro della piazza: dono di una sacerdotessa di Venere di nome Eumachia, che con questo gesto voleva favorire la carriera politica di suo figlio, Marco Numistro Frontone. Il clientelismo, inteso nell’ottica di favorire l’intera comunità, era una pratica ricorrente e molto apprezzata nella politica romana.

Lungo i quattro lati del foro si snodano diversi edifici, ognuno fondamentale, tra i quali ritroviamo la Basilica, dove si amministrava la giustizia; il Macellum, ovvero il mercato per la vendita dei prodotti freschi; i luoghi della religione, come il tempio di Apollo e quello della Triade Capitolina, composta da Giove, Giunone e Minerva.

Ancora oggi, il Foro è un punto di partenza o di sosta necessario per comprendere gli scavi, per abbracciare con lo sguardo la loro imponenza e godere del meraviglioso paesaggio che comprende il maestoso Vesuvio, fonte di gioia e dolore, che si affaccia sulla città.

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